Storia del Borgo
Andando indietro nel tempo, prima di decidere dove costruire le proprie abitazioni, gli esseri umani osservavano pazientemente e a lungo le ciclicità naturali e ogni sfumatura dei comportamenti degli animali selvatici. Quando un posto veniva scelto seguendo questi criteri, si confermava “favorevole per la vita” e, protetto in ogni condizione, abbracciava la comunità per generazioni e generazioni, in questo modo sicuramente è stato scelto il sito di Spante.
La sua denominazione ha significato preciso sia in etrusco, e vuol dire scodella o piatto dove porre il cibo o offerte, sia in umbro (cit. dalle Tavole Eugubine Tav. IV riga 33/Tav.VI riga 34-37) e indica i lati di un’ara (altare).
Il nome stesso nelle due traduzioni, votivo o rituale, suggerisce che il posto sia stato scelto per scopi sacri fin dal III secolo a. C. Il paesaggio intorno, collinare e ancora oggi ricoperto di sconfinati querceti, suggerisce la sua probabile origine di Foresta Sacra – Nemos, o Lucus – radura nel bosco dove arriva la luce del sole.
E’ ipotizzabile pensare che sia stato una Pieve o un piccolo convento in epoca altomedievale.
Nel 1292 faceva parte dei domini diretti del Comune orvietano, come riferito nell’elenco del catasto di quel tempo, al piviere XI, come Villa di Spante.
Molto si potrebbe ancora scoprire sulla storia di Spante nei secoli, ma le notizie fino al 1752 sono frammentarie anche se si può riconoscere una costante presenza umana nel sito.
Nel 1721 si sono trovate notizie di una Chiesa dedicata a San Giovanni Battista ( poi sconsacrata nel 1751) legata alla Villa di Spante.
Invece nel 1752 la Villa di Spante entrò a far parte del patrimonio della famiglia Faina con Giandomenico, figlio di Filippo, che compra la Tenuta di Spante dove c’è già la Villa e 353 ettari di terreno. Nel 1776 sceglie, fra i suoi figli, Angelo per occuparsi delle proprietà di famiglia. Sarà lui che accrescerà il patrimonio, lo manterrà compatto nonostante gli errori degli altri fratelli, e lascerà traccia di ogni evento in un manoscritto “Storia della Villa di Spante” che è tuttora conservato negli archivi di casa.
Da allora, la storia del Borgo è dettagliatamente documentata essendo ancora di proprietà dei discendenti di quella famiglia.
Insediamenti etruschi, strade romane, percorsi di pellegrini e viandanti medievali: le storie dell’Umbria, della Toscana e del Lazio si sono intrecciate per secoli tra le colline di Orvieto e, il Monte Peglia è sempre stato un valico, una stazione di posta per il ristoro degli uomini e il cambio dei cavalli, un luogo di tregua durante antiche battaglie per il dominio sull’Italia Centrale, sosta, lungo le Vie Romee, di pellegrini e merciai rinascimentali carichi di mercanzie.
In prossimità del valico passa ogni via tra Perugia e Orvieto, Città della Pieve e Todi, così la zona di Spante è stata da sempre un passaggio strategico sulla strada per Roma.
Non a caso l’immensa proprietà – ancora oggi di 500 ettari – ha vissuto sotto l’egida della nobile famiglia Faina, una delle più importanti casate dell’ Umbria, della Toscana e dell’ Alto Lazio.
La Villa di Spante, gli alloggi degli artigiani, fattori e guardaboschi, la Cappella della Madonna della Pace, le antiche scuderie e la piccola scuola testimoniano la vita che ha animato questo borgo fino a metà del Novecento.
Attuale proprietaria, Claudia, vi ammalierà con i racconti della sua famiglia speciale, degli artisti, dei santi e dei soldati che hanno vissuto a Spante, San Venanzo e Civitella dei Conti e, se amerete le sue storie, vi accompagnerà ad approfondirle al celebre Museo Faina di Orvieto.