Minerva
- 2006 Clodovix
- Noli me tangere – Don’t touch me
- Mangiando… Eating…
- L’offerta di Hera – Hera’s offer
- 2006 Clodoveo
- Più piccolo di un mug… – Smaller than a mug…
- Dopo il primo volo – After the first fly
- Tra il vero e il virtuale – different point of view
E’ arrivata durante un acquazzone, all’imbrunire …
E’ approdata dove ha potuto: sul ramo rinsecchito di un’ olivo appoggiato al Campanile.
Ecco che dopo 10 anni la storia si ripete…
Ma non ha gli occhi gialli, la selvatichezza e i movimenti fulminei di Clodoveo.
Coperta di piumino bianco, sembra caduta da una nuvola e ha due occhi neri dolcissimi e intensi .
Non ha più famiglia, non ha nome, ma ha tanta fame.
C’è del fegato fresco in frigo e, per formare la borra, il morbido manto di Dafne può andar bene.
Così ritorna istintivamente alle mani l’abilità di preparare bocconcini della giusta misura e l’infinita pazienza di imboccarla…
Per ora può stare benissimo nella gabbietta di Clodoveo anche se, già da implume, è molto più grande di lui. Ha degli artigli temibili che non usa mai, e col passare dei giorni, scopro che ama farsi coccolare con un ala di storno, schiocca il becco per salutarti e fa le fusa come un gatto se la carezzi all’attaccatura delle ali.
Improvvisamente, in maniera abbondante e inconsueta, anche il suo cibo piove dal Cielo per lei … Un cuculo, ingannato dal riflesso, sbatte sulla vetrata e muore sul colpo, uno storno entra in collisione con la macchina, i gatti portano topolini in dono: ossicini, piume, e pellame indispensabili per la crescita di un rapace notturno e selvaggio…
Durante la prima settimana mi fa compagnia nel ufficio. E’ molto socievole con gli altri abitanti di casa, Dafne la ricerca spesso, Rascal la osserva per ore con la testa appoggiata alle zampe. I gatti, invece, sono banditi dalla zona perché Morgana, qualche anno fa, è riuscita ad aprire da sola quella gabbia e a predare una piccola ghiandaia ferita.
Passa qualche giorno e lei comincia a riprendersi, mangiando fegato di vitello, cuori di pollo, e un piccione che ho preparato e congelato in porzioni per lei… tutto condito con ossicini tagliuzzati, piume, pellame di piccoli roditori e tutte quelle scorie, indispensabili per creare la borra e farla stare bene. A pensarci razionalmente mi fa un po’ schifo dilaniare, tagliuzzare, riscaldare solo con le dita questi corpicini appena morti, spingere e nascondere all’interno di ogni boccone, ossa non acuminate e piume importanti anche per l’apporto di calcio che un esemplare così grande ha bisogno per crescere bene… Dopo un po’ le mie percezioni si alterano e mi trasformo in Mamma Gufo che farebbe del suo meglio per crescere i suoi piccoli se il nido non fosse stato devastato, e l’altro pullo ucciso…
Tutto diventa più naturale, cominciamo a capirci (o cosi almeno spero)
Così decido che è ora di “Minervizzare” un po’ la mia cucina per renderla adatta ai suoi primi voli… Tutto viene coperto con teli lavabili, i ninnoli e cibo umano vengono chiusi nei pensili, e la gabbia viene lasciata aperta di notte. Qualcosa non funziona però, infatti la mattina dopo trovo la piccola con la testa in un angolo, sul pavimento nascosta dietro una sedia! C’è bisogno di più cibo e qualche giorno in più.
Ma se hai deciso di occuparti di un piccolo di rapace notturno, devi aver messo in conto che ci vuole una attenzione totale alle sue esigenze e saper cogliere il momento giusto.
Lei viene imboccata almeno 3 volte al giorno, appollaiata sul suo ciocchetto di olivo, e osserva curiosa ogni mia mossa.
La mattina ama mangiare all’alba quando è sveglia e pimpante, e la mia abnegazione mi ha spinto, nei primi tempi, a pulire tutta la cucina da borre e rifiuti preparare il suo pasto, poi metterla a dormire… Dopo si pensa al caffè e alla mia colazione… Ora sono io a far colazione per prima, mentre lei incuriosita ascolta la radio e mi guarda, tubando… Fa un’infinità di strani versetti, e smorfie buffe.
Ha delle palpebre glabre, truccate di viola che alza e abbassa in continuazione, alternativamente come facesse l’occhiolino e la terza palpebra, quasi un velo, che ogni tanto offusca il suo sguardo. Non credo che riuscirò a capire tutto del suo linguaggio prima di liberarla nel parco, quando sarà adulta!
Penso anche di mettere una mangiatoia con cibo per lei, almeno i primi tempi perché, confrontata con l’assiolo mi sembra una vera pigrona. Anche per mangiare impiega un sacco di tempo… Si distrae, prende nel becco il dito invece del cibo solo per il gusto di farlo e “mordicchia” delicatamente. Spesso è solo questione di aspettare che abbia ingoiato il pezzetto precedente, che si stiracchi oppure giri la testa, all’ improvviso, di 180 gradi per sistemarsi il piumaggio. Non capisco mai quando sia sazia, finché non sputa il cibo e abbassa il testone per qualche carezza.
I cani a i miei piedi, a quel punto sono pronti a spazzolare qualunque bocconcino lei rifiuti.
Ho letto che i rapaci notturni che amano fare il bagno, così ho lasciato nel lavandino una bacinella di acqua tiepida, ma non ne ha ancora approfittato.
Così come ho scoperto che non bevono raramente acqua perché la prendono direttamente dalla carne.

Colazioni differenti Ora apparecchio per tutt’e due, ma il caffé viene per primo mentre lei ascolta la radio e mi guarda mangiare.
Il pasto delle due di pomeriggio è il più difficile perché Minerva se ne sta, come una balena spiaggiata, nella tana e dorme saporitamente. Forse nei prossimi giorni lo eliminerò, ma per adesso mi sembra patita e non me la sento. L’istinto ancestrale però mi dice di spostare il nido sul davanzale della finestra e di oscurarlo meglio. In questo caso ho fatto bene perché di notte ama guardare di fuori. E curiosa come una comare!
L’altra sera due grosse sorprese hanno movimentato il nostro tran- tran!
Prima di mezzanotte è arrivato Clodoveo a trovarmi e si è annunciato con i soliti altissimi schiamazzi nascosto nel tiglio grande. Ho risposto con la mia voce più rauca e Rascal, al guinzaglio, mi guardava come fossi impazzita.
Arrivo in cucina e Minerva e scomparsa… Dopo averla cercata dappertutto, chiamo aiuto, temendo un subdolo attacco felino, favorito dalla distrazione di qualcuno. Per fortuna Marco salendo sulla sedia, l’ha scoperta che dormiva in cima agli alti pensili della cucina: Primo volo compiuto con successo!
Aggiornerò questo blog ogni volta che posso per tenervi informati, ma anche voi raccontatemi qualcosa delle vostre esperienze con cuccioli di Alati…