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Un abbraccio da Donna dell’Arcobaleno
Un abbraccio da Donna dell’Arcobaleno che circonda, con la sua armonia colorata e silenziosa, il campanile e il prato di Spante… Dopo tanto tuonare e balenare di stanotte, dopo che pioggia e grandine, con grande strepito, hanno movimentato le ore scure, gli arcobaleni si moltiplicano in cielo e negli angoli più protetti del giardino invitando tutti a lasciarsi cullare su un amaca di luce o a riposarsi nella coppa dei tulipani
read moreOrchidea Selvaggia
Primavera, bonaccia, viaggi in mondi lontani… Specie esotiche, sensuali, femminili, colorate, che abitano la zona iperborea delle immense foreste pluviali… Vivono d’aria, di rugiada e di bellezza, epifite e stravaganti, sospese ai tronchi degli alberi umidi e millenari… Eccole, le Regine esotiche dei fiori: le Orchidee! Le più umili sorelle: Vicino al chiappino, la Buglossoides versicolor… Nasce col fiorellino rosa che dopo la fecondazione diventa azzurro… Dove trovare le “esotiche” orchidee… …e altre, più umili,sorelle? Ecco svelato l’enigma ! Sono semplici fiori spontanei del Monte Peglia… Con pazienza e passione ne potrete trovare qui più di 40 specie. Nascono solo in habitat solitari e...
read moreTartufi & Tartufi
Chissà se Rocco e Dafne, cominciando nei loro giovani giorni, avessero imparato il modo giusto per entrare in sintonia col “tuber ipogeum”… Tartufi “umidi e vibranti” cercano Tartufi “sotteranei e profumati” in un doppio cerchio di piacere e collaborazione “infinita”… Ora i cani di Spante sono troppo vecchi per farlo, ma guardano con curiosità Loriano e il suo amico annusare, esplorare, grattare e scavare la terra… Solo un “tartufo” può cogliere il grado di maturazione dell’altro tartufo! Chi prova a cercarlo senza cane, riconoscendo gli altri indizi della sua esistenza discreta e sotterranea, rischia di raccogliere i frutti immaturi e di danneggiare la tartufaia...
read moreRondini che sbagliano casa…
Visite… Basta aprire la loro porta, nella casa sopra la Cappella, e loro subito entrano in visita, garrule sfrecciano in questo cielo che sa di Estate… di solito abitano all’attico: tra tegola e coppo allacciano le loro case pendule di terra, ramoscelli e fili d’erba e da lì decollano in slanci senza fine. Ecco i nostri primi ospiti… creature “ali-munite” e indipendenti, curiose e cacciatrici, piene di allegria! Ogni tanto sbagliano indirizzo, per la fretta che le spinge, piccoli e veloci migratori, a restaurare il nido per deporvi almeno n paio di nidiate prima del volo di ritorno… Quando accade, imboccano la porta della Cappella e si lanciano verso le nuvole dorate da cui si affacciano i putti di gesso… le vedi girare perplesse la testolina, appollaiate sulla corona della Madre della Pace o sbattere più volte contro le grandi finestre luminose… A quel punto hanno bisogno di aiuto (perchè un cielo al di la del vetro non rientra nella loro visione del mondo) e piano, piano con un retino leggero bisogna prenderle e liberarle all’esterno… Per questo la porta della Cappella è quasi sempre socchiusa in questa...
read moreAncora immagini dal prato di Spante
Ancora immagini dal prato di Spante, quando Agriturismo Borgo Spante non era nemmeno un pensiero, i cipressi erano più giovani e non c’era la corrente elettrica… Mio bisnonno, il Conte Eugenio Faina, aveva lasciato questo mondo da poco, ma ancora nella fattoria di Villa Spante si selezionavano cavalli per l’ esercito italiano… Come mi avrete sentito dire tante volte, i migliori stalloni venivano ospitati nelle scuderie (dove ora noi ci riuniamo a cena davanti al fuoco) e la “terrazza”, punto d’incontro per cene estive sotto le stelle, non era altro che la concimaia dove fermentavano i rifiuti degli animali paglia, fieno e altro… preparandosi a nutrire di nuovo la terra nel nuovo ciclo di produzione. A questo si deve la sua forma cosi inconsueta, che ho deciso di mantenere tale e quale, solo rialzando i muri perimetrali di un paio di metri, e pavimentandola con il cotto… Amo raccontare in queste giornate invernali storie di altri tempi, così come spero a voi piaccia di...
read moreQuesta foto risale al 1917
quando, subito dopo la disfatta di Caporetto, il mio bisnonno Eugenio Faina, si è arruolato ancora una volta nell’ Esercito, alla veneranda età di 75 anni, con uno scopo ben preciso in mente: recuperare i raccolti rimasti nei campi dopo l’abbandono dei civili a causa del movimento del fronte. Questo obbiettivo, che sembrava prosaico e in realtà era saggio e previdente, fu approvato dal Re che diede a lui il comando di una parte dell’ (allora) avveniristica Artiglieria Motorizzata, come testimonia la macchina alle sue spalle. Coi suoi soldati, ritornati contadini in quello strano autunno, ha raccolto grano e granoturco, uva e fieno, patate e barbabietole, frutta e olive… Tutto ciò è stato immagazzinato e conservato permettendo così alla popolazione e al bestiame di avere di che sfamarsi durante l’inverno! Avrei molto da dire su questo bisnonno, ma non mancherà occasione altri...
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